Eh no, l’Europa non c’è più,e da tempo. Occorrerebbe mettere la “fine dell’Europa occidentale” nell’ottica storia degli eventi “grossi” accaduti nel corso del tempo (cf. https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2017/07/09/sulla-prima-guerra-mondiale-rivisto/); ah, è **già** accaduto ...
Noi siamo gli eredi dell’esser stati diseredati, ma usualmente non si ha consapevolezza dello stato di diseredati ...
Ieri (l’11), per vari motivi, passeggiata dalle parti di Nola e quindi vicino al Vesuvio: un incendio incredibile, pareva che il Vulcano stesse eruttando … certo, aggravanti locali – Campania, Sicilia, Calabria: si sa … -, eppur non solo qua, anche la California ed altri paesi sono in piena emergenza incendi, se la “situazione” non desse a certa gente il potere di far danni, ne farebbero così tanti … domanda retorica, ovvio. Ma ecco il punto: gente che non sa risolvere questo genere di problemi **amministrativi**, come può afferrare la politica in senso superiore … di nuovo, domanda retorica ... Non scherziamo! Non scherziamo, per favore! Non hanno alcuna soluzione, laddove il modello tecnocratico – a sua volta **inevitabile** esito del capitalismo, a sua volta necessario sbocco del dominio del borghese, iniziato con la parte finale del Medioevo (**non dimentichiamocene mai**) – è in crisi, esiziale, finale, come si vede **non** da “asteroidi” cose simili, ma dal semplicissimo constatare che non sanno affrontare le cose più sciocche, le cose meramente amministrative, non sanno che pesci pigliare letteralmente, e l’abbiam detto più volte.
Ricordo un passo da “Patton, il generale d’acciaio”, quando il generale in questione dice: “Sai da cosa vedo che i tedeschi sono alla fine? Dal fatto che i loro panzer han sempre meno carburante”. Allo stesso modo, tu vedi che ‘sto System è alla frutta, se non al dolce, dal fatto che cose **minime** non sono governate, altro che l’immigrazione di massa … Dalle piccole cose vedi che sono in piena crisi, anzi, già superata la crisi, le strade abbandonate, plaghe di abbandono e di mondezza delle quali si può solo dire che si rinuncia a dir qualcosa, e da quelle parti, sulla via del ritorno, ce ne sono di zone che ricordano non già “The Waste Land” di T. S. ELIOT, ma una frase di “The Hollow Men” (ID.), “This is the dead Land”, terra morta … Come dicevano i videogame: “GAME OVER” … E, al di là di un pastrocchio di coalizione per fermare l’Isil Daèsh, ed aver impestato i mercati di liquidità, le mosse che hanno in mano si riducono a ben poco, ormai. Al massimo, si può continüare ad impestar ed imprestar soldi a iosa.
Comunque a che serve una riflessione che non si confronti con la realtà? A nulla. Sarebbe solo un po’ meno peggio dei “social network” cosiddetti, dove il “virtuale” interagisce con altre realtà, altrettanto simulate, senza più riferirsi ad alcunché esca fuori da quel cerchio chiuso, ed anche di questo si è detto varie volte … I “nodi”, tuttavia, rimangon questi detti qui. Che fare? … tagliarli? Una buona volta … Che possono fare se non starnazzare, interventi molto ma molto parziali, un po’ d’imbellettamento qua e là, con belletto brutto per giunta, e stop. E “laggente” tenta di mettere assieme pranzo e cena e si gratifica di qualche piccola gioia da shopping. “This is the way world ends. Not in a bang, but in a whimper” (T. S. ELIOT). Fu “profetico”, come dicesi oggi. Ma naturalmente, ottimismo “ladies and gentlemen”. Chiudiamoci nelle nostre fortezze virtuali digitali, e ogni problema sparirà. E’ il modello generale che non funziona, ma, rispetto a questo **fatto**, silenzio tombale … Ma c’è sempre meno da rider eh …
Interessnate link della “Battaglia di magia”, di Yoshitsuya, circa del 1860: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0f/Yoshitsuya_The_Battle_of_Magic.jpg.
Cf. anche http://associazione-federicoii.blogspot.it/2017/03/in_1.html. “Noi entriamo …” scriveva Guénon “illo tempore”, ma da un bel po’ che ci siamo entrati … Il punto vero è: 1) se ne usciamo, e – posto che se n’esca (non concesso, però ammesso che …) -; 2) **come** se n’esca. Impossibile se n’esce senza un’esca. Impossibile se n’esca “a costo zero”, impossibile … Chi lo dice sta ingannando. Scientemente o non, potrebbe chiedersi. La stragrande maggioranza non scientemente, una piccola minoranza scientemente.
Vi è questo interessante link, dove si parla della debolezza delle difese della morale “tradizionale” nell’Occidente – e direi nel mondo – di oggi, cf. http://www.intellectualtakeout.org/article/millennial-offers-true-reason-her-generation-so-fragile. Ora in tal link si discute, a sua volta, di un vecchio libro di A. MACINTYRE, “After Virtue”, del ***1981*** – il che, di nuovo, c’informa sulle radici profonde della crisi attuale, anche se, ovviamente, l’essersene informati non si trasforma “ipso facto” nella **soluzione** al problema stesso … –; la tesi di tal libro è semplice: che le **basi** della morale “tradizionale” occidentale si ritrovino in Aristotele. Le tre religioni monoteistiche, Giudaismo, Cristianesimo ed Islamismo,. E le conclusioni di tal libro sono riportate nel suddetto blog, eccole: “If my account of our moral condition is correct [one characterized by moral incoherence and unsettlable moral disputes in the modern world], we ought to conclude that for some time now we too [like Ancient Rome] have reached [a] turning point. What matters at this stage is the construction of local forms of community within which civility and the intellectual and moral life can be sustained through the new dark ages which are already upon us. And if the tradition of the virtues was able to survive the horrors of the last dark ages, we are not entirely without grounds for hope. This time however the barbarians are not waiting beyond the frontiers; they have already been governing us for quite some time. And it is our lack of consciousness of this that constitutes part of our predicament. We are waiting **not** for a Godot, but **for another**—**doubtless ***very different*****—**St. Benedict**.” [I “**” son aggiunti da me, valgono come corsivo]
Lo stesso autore del già citato blog, dopo aver riportato il passo da me qui sopra riportato, ne conclude: “Alas, St. Benedict has not yet appeared. The result is that possibly a majority of an entire generation, with the help of the state, is embracing a new system of values built on an entirely different, and very shaky, moral and philosophical foundation”. Nessun San Benedetto – ancorché in forme indubbiamente **ben diverse** da quelle del precedente, necessariamente differenti – è apparso …
Comunque uno studio importante, interessante anche dopo degli anni, a dimostrazione della situazione mentalmente “bloccata”, e non nel broccato, in cui si vive.
Si legga, nel “Breviario”, l’intervista a M. Capuzzo Dolcetta, del lontano **2005**, al di là del giornale cui fu fatta, presenta un nodo del tutto nondico irrisolto, manco affrontato, e nemmeno affrontato dai rinnovati “difensori dell’Occidente” - “Occidente” identificato con l’Europa, per giunta -. difensori così **duramente** rampognati da Guénon “illo tempore”, ne “La Crisi del mondo moderno” ...
“La Crisi del mondo moderno”, infatti, **non può** avere alcuna soluzione (fuorché dys-soluzione - ...) all’ **interno** delle “dyamiche” del mondo moderno stesso. Per quanto le si permuti, per quanto le si mescoli, per quanto le si modifichi, o si **cerchi** di modificarle, senza poi riuscirci affatto ... Eh già, vi è qualche “problemino” strutturale che non si lascia ridurre a permutazioni o modifiche esteriori ... Cose da nulla, un nonnulla ...
Ricordi l’intervista a M. Dolcetta? (E ne son passati d’anni e con tanti danni!) Beh, appunto, l’ “Occidente” – dominato dalla logica meramente economica – posto di fronte ad altri paesi dove la pur sussistente logica viene intersecata da dell’ “altro” … sotto i nostri occhi s’è verificato … Il punto è che in “Occidente”, salvo le pseudo “alternative” cosiddette “sovraniste”, non v’è altro, non ci sono alternative,
E consideriamo, inoltre, che: 1) che i prezzi dell’energia sarebbero cresciuti è un meccanismo di compensazione che fa parte del capitalismo, e lo si è detto varie volte; ma 2) la crisi in Ucraina ha molto rinforzato tal meccanismo. A questo punto, a me viene in mente lo “shock petrolifero” anni Settanta, che allora riguardò il petrolio ed oggi riguarda invece la Russia ed il gas.
Peraltro vanno ricordate le affermazioni di M. Dolcetta nell’intervista contenuta in questo vecchio file, oggi che la dominanza da parte “finanziaria” è ormai chiara ed evidente, e la cosiddetta “politica” – “pollitica” – mostra sempre più apertamente la sua nullità; peraltro – nella versione stampata del testo – **non si riporta** l’intervista completa, sia perché sparita nel frattempo sia per ragioni di copyright, ma si cita solo **il link** dove, ancor oggi, si può vedere ancora (ma **non** è più la fonte originaria!) tale intervista. Si noti, però, la data della detta intervista … !
Insomma certe cose da tempo erano chiare, sono già state dette - ma non certo per “evitarle” . . . -, ed oggi siamo nella profondissima, **radicale** crisi “generata” da quella “dominanza” di cui parlava – “illo tempore” – lo stesso Dolcetta; la cosa fu annunciata da Dolcetta – come anche da degli altri, ma **senza** la giusta consapevolezza! – con nitevole lucidità e grande chiarezza.
Eh no, l’Europa non c’è più,e da tempo. Occorrerebbe mettere la “fine dell’Europa occidentale” nell’ottica storia degli eventi “grossi” accaduti nel corso del tempo (cf. https://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2017/07/09/sulla-prima-guerra-mondiale-rivisto/); ah, è **già** accaduto ...
RispondiEliminaNoi siamo gli eredi dell’esser stati diseredati, ma usualmente non si ha consapevolezza dello stato di diseredati ...
Ieri (l’11), per vari motivi, passeggiata dalle parti di Nola e quindi vicino al Vesuvio: un incendio incredibile, pareva che il Vulcano stesse eruttando … certo, aggravanti locali – Campania, Sicilia, Calabria: si sa … -, eppur non solo qua, anche la California ed altri paesi sono in piena emergenza incendi, se la “situazione” non desse a certa gente il potere di far danni, ne farebbero così tanti … domanda retorica, ovvio.
Ma ecco il punto: gente che non sa risolvere questo genere di problemi **amministrativi**, come può afferrare la politica in senso superiore … di nuovo, domanda retorica ... Non scherziamo! Non scherziamo, per favore!
Non hanno alcuna soluzione, laddove il modello tecnocratico – a sua volta **inevitabile** esito del capitalismo, a sua volta necessario sbocco del dominio del borghese, iniziato con la parte finale del Medioevo (**non dimentichiamocene mai**) – è in crisi, esiziale, finale, come si vede **non** da “asteroidi” cose simili, ma dal semplicissimo constatare che non sanno affrontare le cose più sciocche, le cose meramente amministrative, non sanno che pesci pigliare letteralmente, e l’abbiam detto più volte.
Ricordo un passo da “Patton, il generale d’acciaio”, quando il generale in questione dice: “Sai da cosa vedo che i tedeschi sono alla fine? Dal fatto che i loro panzer han sempre meno carburante”. Allo stesso modo, tu vedi che ‘sto System è alla frutta, se non al dolce, dal fatto che cose **minime** non sono governate, altro che l’immigrazione di massa … Dalle piccole cose vedi che sono in piena crisi, anzi, già superata la crisi, le strade abbandonate, plaghe di abbandono e di mondezza delle quali si può solo dire che si rinuncia a dir qualcosa, e da quelle parti, sulla via del ritorno, ce ne sono di zone che ricordano non già “The Waste Land” di T. S. ELIOT, ma una frase di “The Hollow Men” (ID.), “This is the dead Land”, terra morta … Come dicevano i videogame: “GAME OVER” … E, al di là di un pastrocchio di coalizione per fermare l’Isil Daèsh, ed aver impestato i mercati di liquidità, le mosse che hanno in mano si riducono a ben poco, ormai. Al massimo, si può continüare ad impestar ed imprestar soldi a iosa.
EliminaComunque a che serve una riflessione che non si confronti con la realtà? A nulla. Sarebbe solo un po’ meno peggio dei “social network” cosiddetti, dove il “virtuale” interagisce con altre realtà, altrettanto simulate, senza più riferirsi ad alcunché esca fuori da quel cerchio chiuso, ed anche di questo si è detto varie volte …
I “nodi”, tuttavia, rimangon questi detti qui. Che fare? … tagliarli? Una buona volta …
Che possono fare se non starnazzare, interventi molto ma molto parziali, un po’ d’imbellettamento qua e là, con belletto brutto per giunta, e stop. E “laggente” tenta di mettere assieme pranzo e cena e si gratifica di qualche piccola gioia da shopping.
“This is the way world ends. Not in a bang, but in a whimper” (T. S. ELIOT). Fu “profetico”, come dicesi oggi.
Ma naturalmente, ottimismo “ladies and gentlemen”. Chiudiamoci nelle nostre fortezze virtuali digitali, e ogni problema sparirà. E’ il modello generale che non funziona, ma, rispetto a questo **fatto**, silenzio tombale … Ma c’è sempre meno da rider eh …
Interessnate link della “Battaglia di magia”, di Yoshitsuya, circa del 1860:
Eliminahttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/0/0f/Yoshitsuya_The_Battle_of_Magic.jpg.
Cf. anche
Eliminahttp://associazione-federicoii.blogspot.it/2017/03/in_1.html.
“Noi entriamo …” scriveva Guénon “illo tempore”, ma da un bel po’ che ci siamo entrati … Il punto vero è: 1) se ne usciamo, e – posto che se n’esca (non concesso, però ammesso che …) -; 2) **come** se n’esca. Impossibile se n’esce senza un’esca. Impossibile se n’esca “a costo zero”, impossibile … Chi lo dice sta ingannando. Scientemente o non, potrebbe chiedersi. La stragrande maggioranza non scientemente, una piccola minoranza scientemente.
Già, la domanda è: qual è il prezzo da pagare?
Elimina
EliminaVery high, my friend, **very** high a price … Zero cost salvation **is** damnation …
EliminaVi è questo interessante link, dove si parla della debolezza delle difese della morale “tradizionale” nell’Occidente – e direi nel mondo – di oggi, cf.
http://www.intellectualtakeout.org/article/millennial-offers-true-reason-her-generation-so-fragile.
Ora in tal link si discute, a sua volta, di un vecchio libro di A. MACINTYRE, “After Virtue”, del ***1981*** – il che, di nuovo, c’informa sulle radici profonde della crisi attuale, anche se, ovviamente, l’essersene informati non si trasforma “ipso facto” nella **soluzione** al problema stesso … –; la tesi di tal libro è semplice: che le **basi** della morale “tradizionale” occidentale si ritrovino in Aristotele. Le tre religioni monoteistiche, Giudaismo, Cristianesimo ed Islamismo,.
E le conclusioni di tal libro sono riportate nel suddetto blog, eccole:
“If my account of our moral condition is correct [one characterized by moral incoherence and unsettlable moral disputes in the modern world], we ought to conclude that for some time now we too [like Ancient Rome] have reached [a] turning point. What matters at this stage is the construction of local forms of community within which civility and the intellectual and moral life can be sustained through the new dark ages which are already upon us. And if the tradition of the virtues was able to survive the horrors of the last dark ages, we are not entirely without grounds for hope. This time however the barbarians are not waiting beyond the frontiers; they have already been governing us for quite some time. And it is our lack of consciousness of this that constitutes part of our predicament. We are waiting **not** for a Godot, but **for another**—**doubtless ***very different*****—**St. Benedict**.” [I “**” son aggiunti da me, valgono come corsivo]
Lo stesso autore del già citato blog, dopo aver riportato il passo da me qui sopra riportato, ne conclude:
“Alas, St. Benedict has not yet appeared. The result is that possibly a majority of an entire generation, with the help of the state, is embracing a new system of values built on an entirely different, and very shaky, moral and philosophical foundation”. Nessun San Benedetto – ancorché in forme indubbiamente **ben diverse** da quelle del precedente, necessariamente differenti – è apparso …
Comunque uno studio importante, interessante anche dopo degli anni, a dimostrazione della situazione mentalmente “bloccata”, e non nel broccato, in cui si vive.
RispondiEliminaCf.
RispondiEliminahttp://associazione-federicoii.blogspot.it/2017/07/ricordando-le-giornate-di-luglio-della.html, nota n°4, sulla “data” …
http://associazione-federicoii.blogspot.it/2017/08/benedetto-da-norcia-o-della-decadenza-e.html
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSi legga, nel “Breviario”, l’intervista a M. Capuzzo Dolcetta, del lontano **2005**, al di là del giornale cui fu fatta, presenta un nodo del tutto nondico irrisolto, manco affrontato, e nemmeno affrontato dai rinnovati “difensori dell’Occidente” - “Occidente” identificato con l’Europa, per giunta -. difensori così **duramente** rampognati da Guénon “illo tempore”, ne “La Crisi del mondo moderno” ...
RispondiElimina“La Crisi del mondo moderno”, infatti, **non può** avere alcuna soluzione (fuorché dys-soluzione - ...) all’ **interno** delle “dyamiche” del mondo moderno stesso. Per quanto le si permuti, per quanto le si mescoli, per quanto le si modifichi, o si **cerchi** di modificarle, senza poi riuscirci affatto ... Eh già, vi è qualche “problemino” strutturale che non si lascia ridurre a permutazioni o modifiche esteriori ... Cose da nulla, un nonnulla ...
Ricordi l’intervista a M. Dolcetta? (E ne son passati d’anni e con tanti danni!) Beh, appunto, l’ “Occidente” – dominato dalla logica meramente economica – posto di fronte ad altri paesi dove la pur sussistente logica viene intersecata da dell’ “altro” … sotto i nostri occhi s’è verificato …
RispondiEliminaIl punto è che in “Occidente”, salvo le pseudo “alternative” cosiddette “sovraniste”, non v’è altro, non ci sono alternative,
E consideriamo, inoltre, che: 1) che i prezzi dell’energia sarebbero cresciuti è un meccanismo di compensazione che fa parte del capitalismo, e lo si è detto varie volte; ma 2) la crisi in Ucraina ha molto rinforzato tal meccanismo.
RispondiEliminaA questo punto, a me viene in mente lo “shock petrolifero” anni Settanta, che allora riguardò il petrolio ed oggi riguarda invece la Russia ed il gas.
Cf.
RispondiEliminahttps://associazione-federicoii.blogspot.com/2022/07/nel-giorno-dedicato-san-benedetto-da.html
Peraltro vanno ricordate le affermazioni di M. Dolcetta nell’intervista contenuta in questo vecchio file, oggi che la dominanza da parte “finanziaria” è ormai chiara ed evidente, e la cosiddetta “politica” – “pollitica” – mostra sempre più apertamente la sua nullità; peraltro – nella versione stampata del testo – **non si riporta** l’intervista completa, sia perché sparita nel frattempo sia per ragioni di copyright, ma si cita solo **il link** dove, ancor oggi, si può vedere ancora (ma **non** è più la fonte originaria!) tale intervista. Si noti, però, la data della detta intervista … !
RispondiEliminaInsomma certe cose da tempo erano chiare, sono già state dette - ma non certo per “evitarle” . . . -, ed oggi siamo nella profondissima, **radicale** crisi “generata” da quella “dominanza” di cui parlava – “illo tempore” – lo stesso Dolcetta; la cosa fu annunciata da Dolcetta – come anche da degli altri, ma **senza** la giusta consapevolezza! – con nitevole lucidità e grande chiarezza.
RispondiElimina