Le pagine riempite mi
danno la sensazione di capitale accumulato. Non mio; usciti fuori dalla mia
testa, i pensieri diventano patrimonio degli uomini. (Se mai si possa dire che
i pensieri “appartengano” a chi li ha). Non riuscivo a capire come mai generare
un dibattito possa creare un polo di attrazione, dargli una densità tale da “materializzarsi”
prima o poi. È che ci sono indefinite gradazioni di intensità anche per i
pensieri: chi ne ha pochi, ne ha di pesanti come macigni. E armonici, ritmati,
capaci anche di toccare vette sublimi. Chi pensa ininterrottamente e
compulsivamente ha la mente come una brodaglia insapore. Questa brodaglia non
può fare massa, anche se occasionalmente succeda che nel “flusso” ci capiti
qualcosa di valore[1].
I maestri avanzati
devono avere una intensità di pensiero straordinaria, capace di influire sulla
realtà di veglia.
Ecco come avviene l’attuale
liquefazione delle menti: estrema compulsione e frammentazioni delle menti
singole, via “contenuti” sempre più
brevi e spezzati.
C’è anche la controparte “sottile” della Banca
Centrale, che immette “liquidità” sul piano mentale collettivo per prolungare
questa fantasmagoria. Altrimenti anche questo livello del System salterebbe...
Stai diventando l'Evola del Sangha ;)
RispondiEliminaNe devo mangiare di pane (spirituale)...
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RispondiEliminaBello!
RispondiElimina"Non riuscivo a capire come mai generare un dibattito possa creare un polo di attrazione, dargli una densità tale da “materializzarsi” prima o poi."
RispondiEliminaFrancè mi potresti dire in parole povere che significa 'sta frase? Non riesco proprio a capire. Se vuoi puoi anche scrivermi su whatsupp.
[dunque risolto il micro-digito-problema ...] No, i pensieri non “appartengono” a nessuno, larga parte del “sentiero” spirituale (“spiritus”, **non** “mens”, “Nous” **non** “geist”) sta nel rendersi conto di “esser” pensati da Altro, a gradi e livelli **diversissimi**, dunque spesso non **dall’** Altro, ma da micro altri, piccole forzettine vitali o mentali che impestano l’aere umano ...
RispondiEliminaE sì, ci son livelli di qualità ed intensità del “pensiero” che variano - i livelli - tantissimo ...
Sia consentito deviar da certo necessario riserbo, inevitabile peraltro, ma la vera difficoltà è **sempre** passare dal sottile al denso, molto più che il senso contrario, e nulla denota il livello raggiunto se non questo fatto: all’inizio pare la difficoltà sia sempre di passare dal denso al sottile, ma, in effetti, la cosa non sarebbe così difficile - ma ci son “panche centrali” che **mantengono il mondo così com’è** (“clavis”) ... -, mentre ben altra difficoltà si ha nel senso opposto ...
Qual è questa difficoltà??
Che nel primo senso puoi - anzi, in un “certo” senso, **devi**, ché se vuoi che altri facciano per te, stai sognando - far “da te” almeno in “certa” (incerta perché variabile da individuo a individuo)) misura; nell’**altro** senso, dal sottile al denso, invece “da te” puoi far poco - anzi, in un “certo” senso, **devi** far poco, essendoci sempre la possibilità d’ “immettere cause” per così dire “not according to The Law” - ....
Allo stesso modo col quale si “misura” la vera sovranità in base a chi gestisce lo “stato di emergenza”, così domina il pubblico dibattito “chi” (o quali **forze**, plurali) imponga le priorità, per cui “x” vale più di “y”, per esempio.
RispondiEliminaNoi non abbiamo alcun potere di farlo.
Non ne discende che si possa però “ancorare” - dal sottile al denso - un germe di dibattito, che, pure, avrà le sue conseguenze, i suoi effetti.
E credo che anche per “Incànus” questo sia: lì la scelta dei passi da citare avviene per ragioni molto precise, di “ancoraggio” appunto. Ma “ancoraggio” di che?, di cosa?
Questo non si mostra mai esplicitamente e fa parte dell’invisibile esattamente come avviene per chi domini il pubblico dibattito imponendogli delel priorità: voglio dire che trattasi di una cosa **facete parte dell’universo** “come” funziona, ed è indipendente dalle più o meno esplicite “volontà” che così agiscano.
Vi son leggi precise - ma **non** matematiche eh .... - **anche** nel cosmo “soggettivo”, cosa che la modernità nega esplicitamente, in quanto la modernità stessa è nata precisamente da questa focalizzazione sull’io e sulla soggettività singola. Ed ha portato questo alle estreme conseguenze, come fa ogni cultura: ed ecco l’ Oggi!!
Non ne discende che non si possa ancorare un germe di dibattito, o che si possa?
RispondiEliminaQuindi il "cryterion" di scelta delle citazioni avviene tra quelle persone che, nei loro diversi ambiti, si sono indirizzati più o meno consapevolmente in questa direzione (di "ancoraggio"), e ciò vien fatto per dare continuità e mandare avanti questo processo? (Questo presupponendo ovviamente che l'elemento fondante non sia nelle individualità di suddette persone, ma nella "Cosa" che si vuole ancorare).
Il “cryterion” è l’ “ancoraggio”, sì - ovviamente nella misura del **concretamente** possibile in determinatissime condizioni di spazio tempo - condizioni oggi **estremamente** restrittive, checché ne pensi la maggioranza.
RispondiEliminaIl linkdella nota [1] non è più attivo, ma vi è un link dove sta salvato il vecchio post con delle piccole correzioni del 2022, cf.
RispondiEliminahttps://associazionefederigoiisvevia.files.wordpress.com/2022/02/una-frase-significativa-da-l-post-cancellato-del-2017-.pdf