“Rimane la questione
centrale del perché Hitler abbia giocato così male gli assi che aveva in mano.
Sopravvalutò la sua vittoria a occidente e sottovalutò i russi. Qui la sua
vista, formatasi nella politica interna, lo ingannò. Uno sguardo alle campagne
orientali del passato, fino a quelle della Prima guerra mondiale, avrebbe
dovuto metterlo in guardia; né gli mancava il giudizio di esperti del calibro
di Köstring e Schulenburg”, E. JÜNGER,
Il Nodo di Gordio, Adelphi Edizioni,
2023, p. 94.
Perché Hitler giocò così
male le sue carte? Chi ha letto e conosce alcuni passi di Mére sa benissimo
perché, e anche da chi si faceva consigliare, nonostante avesse anche gente
competente intorno… E chissà oggi come vengono consigliati i vari leader
politici contemporanei, con la poca qualità disponibile oggigiorno.
“In occasione di questo
summenzionato raduno dei Gauleiter, Goebbels enumerò i motivi per cui non era
possibile disfarsi del tutto di quegli odiati figuri. Potevano ancora tornare
utili in combattimento. Nella requisitoria contro Witzleben, Freisler sostenne
di aver cercato invano in tutta la storia tedesca, fin dai suoi inizi, un fatto
analogo. Ciò è vero. E dimostra che in quella storia doveva essere intervenuto
un elemento del tutto inaudito, un mutamento spazio-temporale associato a una
perdita di libertà collettiva affatto inedita.”, ibid., p. 116.