“Quando egli aperse il
quinto sigillo, io vidi sotto l’altare le anime di coloro che erano stati
uccisi a motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano
resa e gridarono a gran voce dicendo: Fino a quando aspetti, o Signore, che sei
il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che
abitano sulla terra?” (Ap., c. 6, 9-10).
domenica 21 maggio 2017
lunedì 1 maggio 2017
Dal sottile al denso...
Le pagine riempite mi
danno la sensazione di capitale accumulato. Non mio; usciti fuori dalla mia
testa, i pensieri diventano patrimonio degli uomini. (Se mai si possa dire che
i pensieri “appartengano” a chi li ha). Non riuscivo a capire come mai generare
un dibattito possa creare un polo di attrazione, dargli una densità tale da “materializzarsi”
prima o poi. È che ci sono indefinite gradazioni di intensità anche per i
pensieri: chi ne ha pochi, ne ha di pesanti come macigni. E armonici, ritmati,
capaci anche di toccare vette sublimi. Chi pensa ininterrottamente e
compulsivamente ha la mente come una brodaglia insapore. Questa brodaglia non
può fare massa, anche se occasionalmente succeda che nel “flusso” ci capiti
qualcosa di valore[1].
I maestri avanzati
devono avere una intensità di pensiero straordinaria, capace di influire sulla
realtà di veglia.
Ecco come avviene l’attuale
liquefazione delle menti: estrema compulsione e frammentazioni delle menti
singole, via “contenuti” sempre più
brevi e spezzati.
C’è anche la controparte “sottile” della Banca
Centrale, che immette “liquidità” sul piano mentale collettivo per prolungare
questa fantasmagoria. Altrimenti anche questo livello del System salterebbe...
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